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Juan Gris, “Ritratto di Pablo Picasso”, 1912
The Art Institute of Chicago, Chicago
Gris incontra Picasso a Parigi nel 1906, divenendone amico e discepolo. Questo ritratto del Maestro, dipinto con la tavolozza in mano, è la prima opera cubista di rilievo realizzata da un artista che non sia Picasso o Braque, i padri fondatori del movimento. La scritta Hommage à Pablo Picasso in basso a destra dimostra il rispetto di Gris per l’amico e collega, e per il suo ruolo di leader e innovatore all’interno dei circoli artistici parigini.
Esposta al Salon des Indépendants nel 1912, incontra l’apprezzamento entusiasta di Guillame Apollinaire, che vi trova la massima rappresentazione del cubismo integrale o sintetico. Partendo dall’analisi cubista picassiana infatti, il soggetto è destrutturato in molteplici punti di vista simultanei, ma la fratturazione di testa, collo e busto avviene attraverso l’utilizzo di forme geometriche molto più semplici e regolari di quanto visto nelle forme più spinte di cubismo analitico, ricomposte poi seguendo una direttrice compositiva diagonale che consente di ricondurre a unità i pezzi del mosaico, non perdendo di vista l’oggetto della rappresentazione ed evitando così di sfociare nell’astratto.
La tavolozza utilizzata predilige i toni freddi del blu, marrone e grigio, i quali tuttavia appaiono luminosi, conferendo un ritmo distensivo e ondulato alla composizone. [1] [2] [3]
[1] https://www.artic.edu/artworks/8624/portrait-of-pablo-picasso
[2] https://www.barnebys.it/blog/juan-gris-il-vero-cubista
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Juan_Gris
Opera nel Pubblico Dominio: fonte The Art Institute of Chicago.